Il significato del termine
Il termine “grancìe” ha origini molto antiche e accezioni differenti pur se strettamente legate al mondo rurale.
La parola comunemente indica il granaio o il luogo di deposito dei cereali, ma nel Salento – e ancor più in Terra d’Arneo – essa assume un significato particolare e ricco di connotazioni storiche. Il termine, infatti, risale al periodo successivo alla caduta dell’Impero Romano d’Oriente quando i Monaci Basiliani giunsero in terra salentina facendosi promotori di un’importante opera di bonifica dei territori fortemente devastati dalle invasioni barbariche.
L’operato dei Monaci Basiliani apportò significative innovazioni nel contesto sociale, culturale e rurale di Terra d’Arneo. I Monaci, infatti, con l’aiuto della gente del posto, perlopiù contadina, diedero vita alle prime forme di grancìe cioè organizzazioni agricole basate sulla coltivazione e sull’allevamento. In breve tempo il termine assunse una connotazione più “ampia” fino a rappresentare una specifica tipologia di architettura rurale (piccole semplici abitazioni affiancate tra loro e accomunate da uno spazio centrale) e di organizzazione familiare. Le grancìe, infatti, divennero i luoghi di sicuro riparo, spesso fortificati, in cui più famiglie contadine vivevano e svolgevano le pratiche agricole, condividendo tra loro ogni aspetto del vivere quotidiano. Col passar del tempo le grancìe furono soppiantate da altre forme organizzative ancora oggi note come i casali e le masserie fortificate.